Fiori - di - Bach - NO ALLO STRESS

DR. MARCELLA MINAFRA  
PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE   
Ricevo a Santa Maria al Bagno - Nardò (LE) e a Galatina (LE)
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IL CORONAVIRUS E LE NOSTRE EMOZIONI NEGATIVE

i Fiori di Bach: un contributo naturopatico per una maggiore serenità

 
di Gerry Chirò, titolare dello Studio “L’Angolo del Naturopata” in Roma-Prati ed autore del libro “38 Personaggi in cerca di…un Fiore di Bach”.
 
L’epidemia portata dal Coronavirus, che sta caratterizzando questo difficile periodo della vita di tutti noi, oltre a creare danni ingenti all’incolumità fisica di tutti gli abitanti della terra sta minando anche molti dei nostri aspetti emozionali intaccando ed indebolendo i nostri sentimenti positivi come la serenità, la tranquillità, la sicurezza, la spensieratezza…
 
Cosa può fare, in questo caso, il Naturopata? Sicuramente non intromettersi (non avrebbe alcuna competenza) nella discussione dei gravissimi problemi causati dal contagio, in questo affidandosi, come tutti noi stiamo facendo, alla professionalità ed alle scelte dei responsabili istituzionali e del personale sanitario che stanno fronteggiando con imparabile dedizione, sacrificio ed impegno la gravissima situazione che stiamo vivendo.
 
Forse qualcosa, però, potrebbe fare portando un piccolissimo contributo naturopatico volto, per quanto possibile, a rasserenare la persona che, in questo momento, si sente disorientata, fragile, impaurita…ed un aiuto, a mio avviso, questa persona lo può trovare in alcuni specifici Fiori di Bach.
 
In questo post esamineremo, allora, alcune tipiche espressioni emozionali negative che possiamo ritrovare (in misura naturalmente diversa per ciascuno di noi) nella nostra attuale quotidianità e l’obiettivo che ci proponiamo è quello di evidenziare cinque Fiori di Bach che possono accompagnarci positivamente in questo percorso.
 
Cosa vuol dire “accompagnarci positivamente in questo percorso”? Innanzitutto che l’assunzione dei Fiori di Bach “non cura” una malattia per cui non può né deve assolutamente sostituirsi a farmaci specifici o comunque prescritti da medici. Ai Fiori di Bach deve essere dato un compito molto più leggero che è quello di contribuire a rasserenare i nostri pensieri ed alleviare le nostre paure. È soltanto con questo spirito che ho voluto scrivere questo articolo.  
 
Detto ciò la prima considerazione che voglio fare è che c’è molta paura in giro: e, naturalmente, il grado di questa emozione negativa varia da individuo ad individuo e va dalla giustificata e controllata preoccupazione per una situazione dall’esito sconosciuto o quantomeno non valutabile in tempi certi fino ad una vera angoscia che può sfociare in attacchi di panico e terrore.
 
Alla base di questa negatività c’è la preliminare considerazione che la situazione che stiamo vivendo è una realtà che si presenta nuova e della quale non abbiamo esperienza alcuna. Ci troviamo quindi a combattere contro un nemico di cui non conosciamo bene i connotati, la forza, la velocità d’azione, la stessa capacità di durata. La prima sensazione, quindi, è un immediato ed evidente disorientamento di fronte ad una situazione nuova da affrontare, senza certezze o garanzie di emozioni già provate in tal senso. Tutto questo ci rende, in primis, ipersensibili, insicuri, timorosi, impressionabili perché abbiamo naturalmente paura della caduta delle nostre certezze e del cambiamento delle nostre abitudini di vita così incerto e stravolgente.
 
I punti fermi di questo stato di profondo disagio si caratterizzano peraltro dalla presenza di elementi identificativi comuni ben precisi, che possono catalogarsi in tipiche sensazioni emotive negative:
 
·        Innanzitutto la paura  che si manifesta sotto svariate espressioni: una paura caratterizzata da presentimenti negativi come l’attesa di qualcosa di brutto che potrebbe accadere  oppure una sensazione indefinita e vaga di grande apprensione per la situazione in cui ci troviamo; se a questo aggiungiamo che lo scenario che ci aspetta è, oltretutto, indefinito e vago nella sua definizione futura, possiamo convenire che questa paura, così difficile da identificare, così poco gestibile in termini razionali, così poco decifrabile in termini concreti ci pone in uno stato di inevitabile attesa in cui, ripeto, la paura la fa da padrona.
 
·        Una sottospecie della paura soggettiva ed individuale per noi stessi è quella, assolutamente presente in questi giorni, che riguarda la salute dei componenti la nostra famiglia, dei nostri cari, dai figli ai genitori, soprattutto se i primi sono ancora bambini ed i secondi sono persone anziane. Questa paura per gli altri, proprio perché non è gestibile in prima persona rischia di sfociare in una partecipazione assillante, ossessiva e soffocante per chi ci è vicino, ripercuotendosi su noi stessi in misura più grave della paura per noi stessi.
 
·        Quando la paura del contagio comincia a riempire ogni particella della nostra mente non dandoci tregua per tutta la giornata e per tutta la notte diventiamo fatalmente preda di pensieri ossessivi che non riescono, in alcun modo, a farci rilassare creando un ingorgo di negatività e confusione nel nostro cervello. Cominciamo a guardare ripetutamente telegiornali, a seguire continui dibattiti, uno dietro l’altro, per non restare a digiuno, neanche un istante, di notizie ed aggiornamenti, a cercare incessantemente su Internet indicazioni e spiegazioni ai continui dubbi terrorizzanti che ci assalgono. In altre parole passiamo tutta la giornata con un’idea fissa in testa, parliamo solo di Coronavirus, e non riusciamo a distrarci in altro modo.
 
·        Ma, stiamo attenti perché la paura ed i pensieri ossessivi possono portare ad un ulteriore risultato ancor più deleterio: la troppa paura, accompagnata dalla “ossessività” può facilmente sfociare in attacchi di panico generati dalla paura diventata terrore e la persona, ritrovatasi a questo punto fragile, si presenta atterrita, paralizzata, bloccata dalla paura precipitando in una fase pericolosa di emergenza.
 
Premesso tutto questo arriviamo, allora, all’obiettivo che ci siamo proposti: quali Fiori di Bach possono essere utili nelle situazioni evidenziate in precedenza? Sarò molto succinto ma, spero, sufficientemente chiaro. Ho scelto, come dicevo in precedenza, un mix ponderato di 5 fiori e, precisamente:
 
·        WALNUT: Questo è il Fiore adatto per quando si stanno vivendo momenti di cambiamento che influiscono sulle nostre certezze e sulle nostre abitudini, favorisce un certo distacco dalle influenze esterne ed è in grado di dare la capacità di sfruttare i cambiamenti in senso evolutivo.
 
·        ASPEN: Aspen è il fiore collegato alla paura e la sua energia vibrazionale conferisce calma, tranquillità, serenità e, soprattutto, la consapevolezza giusta per affrontare momenti di apprensione e paura di un futuro ignoto e negativo.
 
·        RED CHESTNUT: Per chi tende a preoccuparsi in modo eccessivo ed ossessivo della salute degli altri, questo Fiore infonde la tranquillità giusta da trasmettere agli altri, la dedizione equilibrata, il pensiero positivo e, soprattutto, la consapevolezza responsabile, ma non ossessiva, della cura da prestare al prossimo.
 
·        WHITE CHESTNUT: Continuare ad essere ossessionato, in ogni momento della giornata, dalle preoccupazioni per il futuro, tormentato dai timori, accompagnato incessantemente da considerazioni negative ricorrenti  agevola, come abbiamo visto, un ingorgo di pensieri che crea soltanto confusione mentale. White Chestnut favorisce una chiarezza dei pensieri, un’attenzione rivolta al qui e ora indebolendo forme di ansia anticipatoria e dando una capacità responsabile dei propri pensieri.
 
·        ROCK ROSE: In questa situazione di allarmante paura per possibili contagi da Coronavirus c’è il rischio che le nostre giuste e naturali apprensioni possano degenerare in terrore puro invadendo di panico la nostra sfera psicofisica. Per evitare questa complicazione il Fiore adatto, in questi casi  che possiamo definire  di emergenza e  situazioni estreme, è Rock Rose che è in grado di dare un equilibrio consapevole, la giusta lucidità di pensiero e una sensazione di tranquillità ma anche il necessario coraggio, sangue freddo ed equilibrio psicofisico .
 
A questo punto non mi resta che ringraziare l’hashtag #iorestoacasa che mi ha regalato tutto il tempo necessario da dedicare a questo post e Vi invito a fare altrettanto. Rimanete anche voi tranquilli a casa e, nel nome di #iorestoacasa…. distraetevi leggendo e scrivendo e ricordatevi che “Leggere e Scrivere fa bene alla Salute”!!!

 
 
Gerry Chirò, titolare dello Studio “L’Angolo del Naturopata” in Roma-Prati ed autore del libro “38 Personaggi in cerca di…un Fiore di Bach”.
Per maggiori informazioni: www.angolodelnaturopata.it

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