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Comportamento Alimentare - NO ALLO STRESS

Dr. Marcella Minafra, psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale
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Comportamento Alimentare

Ambiti di intervento
Nella sfera dell'Alimentazione ci sono i Disturbi del Comportamento Alimentare che sono contraddistinti da un rapporto alterato sia con il cibo che con il proprio corpo e sono caratterizzati da un durevole disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisico il funzionamento psicosociale (DSM-5).
Un disturbo alimentare è una diagnosi medica basata su schemi alimentari e test medici su peso, sangue e indice di massa corporea (IMC).

Ci sono poi i problemi alimentari, come i comportamenti alimentari compulsivi, l'aumento di peso, cioè qualsiasi relazione difficile con il cibo.

Ciò che mangiamo influisce su come ci sentiamo. Il cibo dovrebbe farci sentire bene, ha un ottimo sapore e nutre i nostri corpi. Tuttavia, se si mangia troppo o si mangia male, la salute e la qualità della vita potrebbero risentirne e ciò può provocare sentimenti negativi verso il cibo.
Imparando a fare scelte più sane e consapevoli, possiamo essere in grado di controllare il mangiare compulsivo, le abbuffate e l'aumento di peso.

Quali sono i motivi del SOVRAPPESO?
·         si ingrassa quando si introducono più calorie di quelle che si "bruciano“
·         si mantiene il proprio peso (qualunque esso sia), quando apporti calorici e dispendi energetici si equivalgono
·         si dimagrisce quando si "bruciano" più calorie di quante se ne introducano.
Ma sappiamo che il problema del sovrappeso, in una visione globale, ha radici ben più profonde da individuare e nasconde una serie di significati simbolici che attingono alla sfera affettiva...
ci poniamo allora due domande:
1.       Quale meccanismo sta alla base dello squilibrio tra entrate e uscite alimentari?
2.       Perché introduciamo più calorie del normale?
Chi ingrassa introduce più calorie di quante non ne consumi: ha infatti bisogno di tantissime "calorie affettive". Molti di noi, nell' arco della giornata, sentono un bisogno irrefrenabile di ingerire cibo. Spesso non è la qualità bensì la quantità che ci attrae. Quei momenti sono caratterizzati da una sensazione di "vuoto" esistenziale, un disagio difficile a definirsi, un dolore... Ricorrere al cibo diviene allora la modalità più immediata e automatica per tamponare questa angoscia. Ma…


Forse allora non è solo un problema di eccesso di calorie, ma di alimentazione sbilanciata, stress, stile di vita, metabolismo lento, ritenzione, intolleranze e un atteggiamento mentale inadeguato. Per superarlo e mantenere il tuo peso forma bisogna ritrovare il potere di autoregolarsi e assumere un ruolo attivo nella gestione della propria alimentazione per riuscire a:
·         raggiungere la perdita di peso corporeo desiderata
·         attivare il metabolismo intermedio
·         modificare abitudini e stile di vita
·         monitorare alimentazione, attività fisica e peso con l’aiuto di test, questionari, il diario alimentare
·         raggiungere un migliore equilibrio psico-fisico
·         mantenere nel tempo il peso corporeo perduto
·         rendersi autonomo in un successivo auto-monitoraggio del proprio comportamento alimentare  
Bisogna quindi mettere in atto strategie che favoriscano non solo l’aderenza alla dieta (qualunque essa sia) ma anche la possibilità di indurre cambiamenti nei pensieri che sono alla base di stili alimentari scorretti. Solo così sarà possibile ottenere il mantenimento del peso perduto. Vediamo allora come prevenire e sconfiggere il sovrappeso, diventando l’artefice del proprio regime alimentare, modificando stile di vita ed abitudini alimentari, ascoltando i bisogni del nostro corpo ed accettando la propria immagine corporea.
L’approccio utilizzato per favorire l’uso di cambiamenti specifici nel comportamento infatti non è prescrittivo (“devi fare questo”) ma collaborativo e la persona così è incoraggiata a diventare un partecipante attivo nel processo di cambiamento ed a vedere il trattamento come una priorità della propria vita.


 
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