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Ansia sociale / Fobia sociale - NO ALLO STRESS

Dr. Marcella Minafra, psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale
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Ansia sociale / Fobia sociale

Disturbi psicologici > Ansia



"Sono stato invitato ad una festa e c’erano molte persone che non conoscevo.
Ho iniziato a sudare e a diventare rosso se mi rivolgevano la parola, ero nel più totale imbarazzo, andavo in bagno per lavarmi il viso e cercare di calmarmi e quando ho iniziato anche a balbettare sono andato via.
Ho giurato a me stesso che non andrò mai più ad una festa, mi chiuderò in casa e andrò avanti così."

L’Ansia (o Fobia) sociale è una paura marcata e persistente relativa ad una o più situazioni sociali o prestazionali (dove è richiesta una prestazione che possa implicare una valutazione o una critica da parte altrui). La persona teme:
• Di agire e comportarsi in modo inadeguato
• Di mostrare manifestazioni di ansia
• Di provare imbarazzo, vergogna e umiliazione
• Di essere critica e giudicata negativamente
Di conseguenza le persone evitano Le situazioni sociali e prestazionali: Mangiare, bere, scrivere … in pubblico per la paura che gli altri notino.
(Becciu- Colasanti- La fobia sociale: trattamento di gruppo)

La Fobia sociale riguarda un consistente timore di attività o situazioni sociali che implicano parlare, leggere scrivere o avere una qualsiasi prestazione in pubblico; iniziare o mantenere una conversazione; parlare con figure che rivestono un’autorità; interagire in situazioni informali. Sul piano comportamentale si manifesta con un attivo evitamento di tutte le situazioni che implicano un’interazione o una valutazione sociale; sul piano cognitivo con pensieri riguardanti aspetti negativi su se stessi e sulle proprie povere performance o risposte critiche o di disapprovazione da parte degli altri; sul piano emozionale con sentimenti di vergogna e di estremo imbarazzo; sul piano somatico con spiacevoli sensazioni di irrequietezza, sudorazione, mal di stomaco, arrossimento.
(Beidel, Turner, Morris, 1999 citato da Muscella, Saba in: “Prevenzione e salute mentale. Manuale di psicologia preventiva” (Becciu M., Colasanti A.R.))

La caratteristica principale della fobia sociale è la paura di essere criticati dagli altri durante l’esecuzione di azioni o compiti di vario genere, e di essere soggetti alla possibile valutazione di altre persone. Due aspetti cruciali alla base di questo timore sono il forte desiderio di dare una buona impressione di sé agli altri, e nel contempo una forte incertezza rispetto al raggiungimento di questo scopo. Ciò che si osserva nelle persone con fobia sociale è che tutta l’attività mentale ed i comportamenti della persona sono orientati non tanto allo scopo di fare bella figura, quanto ad evitare a tutti i costi di farne una brutta. Alcune caratteristiche peculiari della fobia sociale: il non sentirsi adeguati e all’altezza della situazione, il timore di mostrare imbarazzo, di arrossire e di non parlare, il sentirsi al centro dell’attenzione da parte degli altri, il timore di essere giudicati come una persona incapace e debole. (Perdighe, Mancini, 2010)

Il DSM-5 elenca una serie di requisiti e sintomi che devono essere presenti per poter fare diagnosi. I criteri sono i seguenti:
A) Intensa paura o ansia relativa a uno o più situazioni sociali nelle quali il soggetto può essere osservato e giudicato da altre persone. Esempi possono riguardare le interazioni sociali (ad esempio incontrare persone non conosciute), essere osservati (ad esempio mentre si sta mangiando) oppure quando si agisce una prestazione davanti ad un pubblico (ad esempio cantare ad un concerto o parlare in pubblico),
B) La paura dell’individuo di mostrare, in quella situazione sociale, i sintomi ansiosi e di essere quindi giudicato negativamente dagli altri.
C) La situazione sociale produce quasi sempre paura e ansia.
D) La situazione sociale temuta è evitata oppure affrontata ma con intensa paura e ansia.
E) La reazione ansiosa è sproporzionata rispetto alla reale situazione sociale e al contesto socioculturale di riferimento.
F) La paura, l’ansia o le strategie di evitamento sono persistenti e durano da almeno 6 mesi.
G) I sintomi creano un disagio clinico significativo nelle aree sociale, lavorativa o in altre aree importanti di vita.
H) I sintomi non sono causati da sostanze psicoattive, farmaci o altre condizioni mediche
I) I sintomi non sono meglio spiegati da un altro disturbo psichico (ad es. disturbo di panico)
J) Se presente un disturbo medico (ad es. disturbo di Parkinson) l’ansia sociale è chiaramente eccessiva e non strettamente collegata al disturbo medico.

Il DSM-5 inoltre definisce due tipologie di disturbo d’ansia sociale. Se infatti i sintomi si presentano solamente quando il soggetto deve effettuare una performance pubblica (come parlare in pubblico) allora si parla di “disturbo d’ansia sociale correlato alle performance”. In genere questo tipo di disturbo può essere diagnosticato in musicisti, ballerini, atleti etc. In casi in cui invece il disturbo si presenti anche in altri contesti sociali allora si utilizza la denominazione semplice “disturbo d’ansia sociale”.

Un importante fattore di protezione è la formazione all’assertività in quanto molte persone con fobia sociale sono remissive per paura di un rifiuto o di una valutazione negativa (Andrews, 2004). Numerose evidenze empiriche indicano infatti che l’ansia, soprattutto quella sociale, è associata all’anassertività e che questi sintomi possono migliorare partecipando ad un percorso assertivo.
Dott. Marcella Minafra - Psicologa Psicoterapeuta - cell 3496111381
riceve in provincia di Lecce: Santa Maria al Bagno - Nardò (LE) - Galatina (LE) e a Roma
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